DIO CASSIUS (CASSIO DIONE); EGNAZIO, Giovanni Battista (CIPELLI); BRUNI, Leonardo; MERULA, Giorgio; ARISTIDES, Aelius; et Alii


In hoc volumine haec continentur. Neruae et Traiani, atque Adriani Caesarum uitae ex Dione, Georgio Merula interprete. Aelius Spartianus. Iulius Capitolinus. Lampridius. Flauius Vopiscus. Trebellius Pollio. Vulcatius Gallicanus. Ab Ioanne Baptista Egnatio Veneto diligentissime castigati. Heliogabali principis ad meretrices elegantissima oratio. Eiusdem Io. Baptistae Egnatij de Caesaribus libri tres a dictatore Caesare ad Costantinum Paleologum, hinc a Carolo Magno ad Maximilianum Caesarem. Eiusdem in Spartiani, Lampridiique uitas, et reliquorum annotationes. Aristidis Smyrnaei oratio de laudibus urbis Romae a Scipione Carteromacho in Latinum uersa. In extrema operis parte addita conflagratio Veseui montis ex Dione, Georgio Merula interprete.


Venezia (Venetiis), eredi di Aldo Manuzio il vecchio e Andrea Torresano il vecchio ("in aedibus Aldi, et Andreae soceri" al colophon), 1519, seconda edizione aldina, 8° (in-8), cc. [8] 422 [1] .

Legatura settecentesca in tutta pergamena con titolo in oro su tassello al dorso entro cornice a doppio filetto, magnifici tagli verde scuro goffrati in oro con motivi floreali, segnalibri di seta verde, testo in carattere corsivo e titoli in romano. Ancora aldina al recto della carta iniziale, libro senza un frontespizio vero e proprio, come in molte edizione aldine. Piccole lettere guida per iniziali xilografiche.

Questo libro contiene la seconda edizione di una delle poche opere originarie di Giovanni Battista Cipelli, ovvero il De Caesaribus libri tres (in aedibus Aldi, Venetiis 1516), che fu il trattato sulle vite dei Cesari a cui l’autore dovette la sua fama. Oltre a questa opera, inoltre, il volume raccoglie due operette antiche minori: Oratio de laudibus vrbis Romae (“Orazione in lode della città di Roma”) di Aelius Aristides e Conflagratio Veseui montis (“L’eruzione del Monte Vesusio”) di Cassio Dione. Di quest’ultimo, il volume include anche le vite degli imperatori Nerva, Traiano ed Adriano e altre vite di imperatori, tutte commentate dal Cipelli, scritte da Aelius Spartianus, Julius Capitolinus, Vulcacius Gallicanus, Aelius Lampridius, Trebellius Pollio e Flavius Vopiscus di Siracusa. I testi di questi scrittori, i cui nomi sono probabilmente fittizi, furono parte della cosiddetta Historia Augusta, una raccolta di biografie di imperatori ed usurpatori ispirata alle vite svetoniane. Inizialmente credute di età diocleziano-costantiniana, come si dà a capire nei testi, sono state poi riferite ad epoca successiva.

Cipelli fu umanista conosciuto con il nome accademico di Egnazio, allievo di Marco Musuro e commentatore di opere classiche molto vicino ad Aldo Manuzio, di cui fu caro amico e collaboratore. Alcune interessanti informazioni sull’opera possono essere tratte dalla vita di Cipelli nel Dizionario Biografico degli Italiani della Treccani (DBI, v. 25, p. 700): “Il primo libro va da Giulio Cesare a Baldovino II, l’ultimo imperatore latino di Costantinopoli; il secondo dalle origini dell’Impero bizantino fino alla caduta di Bisanzio; il terzo da Carlo Magno fino”a Massimiliano I d’Asburgo. Ad integrazione del lungo trattato aggiunse nel volume le vite di Nerva, Traiano e Adriano di Dione Cassio, tradotte da Giorgio Merula, ed un’edizione corretta degli Scriptores Historiae Augustae. Alla fine del libro stampò il discorso che nel frontespizio porta il titolo “Heliogabali principis ad meretrices elegantissima oratio non ante impressa”, scritta da Leonardo Bruni, come in una nota alla vita di Eliogabalo il C. stesso afferma […] le storie dei Cesari ebbero una insperata fortuna e ancor vivente l’autore furono ristampate a Firenze (1519), a Parigi (1544), a Leida (1546); ne fu pubblicata una traduzione italiana (Venezia 1540) ed una francese (Parigi 1529, 1543); si fecero estratti dei secondo libro col titolo: De origine Turcorum (ibid. 1539).”

Collazione: *⁸ a-2z⁸ A-F⁸ G(le carte 2o8 e D4 sono bianche. Il verso della carta G8 è foderato e risulta mancante dell’ancora di Aldo, abrasioni al registro (anch’esso foderato) che riporta alcuni dati manoscritti in sostituzione della stampa . Sottolineatura ed annotazioni anticamente manoscritte in margine di pagina, una buona copia di un testo che rimane un riferimento della storia augustea.

Renouard 3. ed., p. 87, n. 8; The Aldine Press, 2001, p. 147, n. 181


codice: 22263

euro 1100,00